Una che dovrebbe un po' indurirsi
Forse il dolore è questo.
Fermarsi a pensare, un pensiero ne fa scattare subito un altro, a catena scendono inesorabili, avvertire un gran vuoto dentro, nebbia in testa e lacrime a fiumi.
Finora niente del genere mi aveva mai sfiorato.
Adesso, che ho un gran paura di ciò che di brutto può succedere, forse sto crescendo... non so.
I problemi dell'uni mi sembrano piccoli piccoli in confronto a ciò per cui sono stata male in questi giorni; mi sento piccola piccola anch'io.
Settimana difficile. Ma intensa.
Grazie a chi, negli ultimi 7 giorni, si è preso cura di me. Per chi mi ha ascoltato, mentre mi sfogavo appoggiata ad un lavandino, sulle scale di una biblioteca, guardandomi da dietro un cappuccio sotto la pioggia. Grazie per le risate durante i pranzi. Gazie per l'appuntamento del venerdì mattina. Grazie ai miei nuovi compagni di avventura, persone che fino ad un mese fa consideravo antipatiche/insopportabili/totalmente indifferenti.
E grazie alla mia sensibilità. perchè come mi ha fatto notare qualcuno qualche giorno fa, non è una debolezza, ma una grande forza. Certo che se riuscissi a diventare un po' più dura...
Luci
da Grey's Anatomy. -I monologhi di Meredith- puntata 5, seconda stagione
"Il dolore ti colpisce in tutte le sue forme .. una fitta leggera, un pò di amarezza, un dolore che va e viene, la normale sofferenza con cui conviviamo tutti i giorni.
Poi c'è un tipo di sofferenza che non riesci ad ignorare. Una sofferenza così grande che cancella tutti gli altri pensieri, che fa scomparire il resto del mondo. E a un certo punto non riusciamo a pensare ad altro che alla nostra grande sofferenza.
Come affrontiamo il dolore dipende da noi.
Il dolore: ci anestetiziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per alcuni di noi il miglior modo per affrontarlo è conviverci.
~
Il dolore ..devi aspettare che se ne vada, sperare che scompaia da solo, sperare che la ferita che l'ha causato guarisca. Non ci sono soluzioni nè risposte facili. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte.
La maggior parte delle volte il dolore può essere sopportato.. ma a volte il dolore ti afferra; quando meno te lo aspetti ti colpisce sotto la cintura e non ti lascia in pace.
Il dolore..devi solo conviverci, perché la verità è che non puoi evitarlo e la vita te ne porta sempre dell'altro."
Fermarsi a pensare, un pensiero ne fa scattare subito un altro, a catena scendono inesorabili, avvertire un gran vuoto dentro, nebbia in testa e lacrime a fiumi.
Finora niente del genere mi aveva mai sfiorato.
Adesso, che ho un gran paura di ciò che di brutto può succedere, forse sto crescendo... non so.
I problemi dell'uni mi sembrano piccoli piccoli in confronto a ciò per cui sono stata male in questi giorni; mi sento piccola piccola anch'io.
Settimana difficile. Ma intensa.
Grazie a chi, negli ultimi 7 giorni, si è preso cura di me. Per chi mi ha ascoltato, mentre mi sfogavo appoggiata ad un lavandino, sulle scale di una biblioteca, guardandomi da dietro un cappuccio sotto la pioggia. Grazie per le risate durante i pranzi. Gazie per l'appuntamento del venerdì mattina. Grazie ai miei nuovi compagni di avventura, persone che fino ad un mese fa consideravo antipatiche/insopportabili/totalmente indifferenti.
E grazie alla mia sensibilità. perchè come mi ha fatto notare qualcuno qualche giorno fa, non è una debolezza, ma una grande forza. Certo che se riuscissi a diventare un po' più dura...
Luci
da Grey's Anatomy. -I monologhi di Meredith- puntata 5, seconda stagione
"Il dolore ti colpisce in tutte le sue forme .. una fitta leggera, un pò di amarezza, un dolore che va e viene, la normale sofferenza con cui conviviamo tutti i giorni.
Poi c'è un tipo di sofferenza che non riesci ad ignorare. Una sofferenza così grande che cancella tutti gli altri pensieri, che fa scomparire il resto del mondo. E a un certo punto non riusciamo a pensare ad altro che alla nostra grande sofferenza.
Come affrontiamo il dolore dipende da noi.
Il dolore: ci anestetiziamo, lo accettiamo, lo elaboriamo, lo ignoriamo. E per alcuni di noi il miglior modo per affrontarlo è conviverci.
~
Il dolore ..devi aspettare che se ne vada, sperare che scompaia da solo, sperare che la ferita che l'ha causato guarisca. Non ci sono soluzioni nè risposte facili. Bisogna fare un respiro profondo e aspettare che il dolore si nasconda da qualche parte.
La maggior parte delle volte il dolore può essere sopportato.. ma a volte il dolore ti afferra; quando meno te lo aspetti ti colpisce sotto la cintura e non ti lascia in pace.
Il dolore..devi solo conviverci, perché la verità è che non puoi evitarlo e la vita te ne porta sempre dell'altro."
Etichette: riflessioni
Ci sono dolori che non passano.Mai.
L'ho sempre pensato.
Lo penso anche oggi, che dolori tanto lontani si fanno sentire ancora vicini.
Ferite che restano nascoste e si riaprono con niente, ci accompagnano negli anni, ci riportano indietro senza pietà, ci fanno ancora male come allora, e sono talmente profonde che è impossibile ignorarle.
Fanno parte di noi. E sono indelebili.
La soluzione migliore è conviverci, perchè ci ricordano quello che è stato, e, se sono molto dolorose, che difficilmente può esserci di peggio.
Posted by Fra | marzo 24, 2007 6:30 PM
Ci sono settimane che ti fanno crescere molto più di anni interi di vita...e di colpo, ci si trova immediatamente fuori dalla beata età della spensieratezza, ma ancora troppo fragili, impauriti per affrontare la vita.Quella vera.Che non fa sconti a nessuno e che ti somministra il dolore quotidianamente, a piccole dosi, quasi per prepararti a battaglie sempre più dure. E una cura non c'é...a nulla vale pensarci e ripensarci, prepararsi al peggio per arrivarci con le spalle più forti, tutto ciò che si può fare é vivere.Con la sensibilità, la fragilità, la dolcezza ma anche la tanacia.Finché c'é grinta e volontà di combattere c'é speranza...e poi abbiamo una grande fortuna.Uno straordinario rapporto che ci lega, ci alleggerisce i pesi quotidiani e ci fa sentire meno soli.Ti voglio bene
Posted by fernanda85 | marzo 24, 2007 9:15 PM
Ci dev'essere qualche gene nel nostro DNA che codifica la resistenza al dolore, a quei tipi di dolore che non rispondono agli oppiacei. Quel dolore che ti porti a braccetto per una vita intera, che si riacutizza a momenti e che diventa gravativo urente trafittivo tutto in contemporanea. Dicono cheil dolore, in sè per sè, è una sensazione di protezione. Ma vaffanculo ai libri di semeiotica e a chi crede che al dolore ci si abitua. Il dolore è sempre un ospite indesiderato, e se inizia a far meno male perchè è continuamente presente ciò non vuol dire che non faccia male sapere che c'è. Il vero problema è che il dolore ha una causa, ed è quella che tutti vorremmo cancellare con un colpo di spugna. Il dolore fa paura, non c'è un vaccino e non c'è modo di sfuggirgli. Laura porta sempre borse grandi, perchè c'è spazio per tutto, e c'è anche una taschina laterale per il dolore, perchè tenerselo sempre dentro non va bene. La taschina si riempie con fazzoletti, Moment contro il mal di testa e la congestione post-pianto, cellulare per chiamare gli amici, cioccolata per riscaldarsi 5 minuti, ma tanto poi torna tutto. E vaffanculo a chi non ci ha detto che diventare adulti è accumulare dolore sulle spalle e sulla bocca dello stomaco.
C'è una sola cosa che auguro a tutti: procrastinare il più possibile il momento in cui dovrete portare anche voi borse grandi.
Posted by Laura | marzo 26, 2007 10:11 AM
E non indurirti. Non serve, fidati. Diventi solo meno ricettiva alla gioia e più dura a sorridere. E poi ti dimentichi di com'eri prima e non puoi tornare indietro, non sai quanto vorrei sapere com'ero fino agli 8 anni.
Posted by Laura | marzo 26, 2007 10:13 AM
ciao scusa la domanda banale...ma dv hai trovato i monologhi di grey?
Posted by Juliet | marzo 31, 2007 7:01 PM
ciao giulia!
trovi tutto su
www.greysanatomyitalia.com
alla sezione "le riflessioni".
Grazie per aver visitato il mio blog!
Luci
Posted by Luci | aprile 01, 2007 1:38 PM
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