venerdì, dicembre 25, 2009

Per me, di nuovo.

Per questo blog, che ha segnato tanti momenti della mia vita e nel quale ormai non scrivo più. Perchè oggi ....ieri, era Natale ed è stato un Natale strano, nervoso, agitato, sofferto. Perchè ho scritto a tutti quelli a cui volevo scrivere, ho anche esagerato, sono andata oltre, ma a volte ci vuole, specie a Natale, di aprire il cuore con chi si ama. Perchè stasera c'è un po' di malinconia per i tempi del blog, in cui Facebook non rovinava tutto e avevo ancora voglia e tempo di fare un viaggio dentro me stessa e scrivere qui, l'unico posto dove mi ritrovavo.
Perchè adesso, gli auguri, li faccio a me stessa. Che sono sempre la solita incostante e inconcludente. Ma sempre in continua crescita. Poco alla volta, come so fare io.

venerdì, luglio 24, 2009

Non voleva ma...............

.....................forse ha fatto l'ennesimo errore.

(Ormai il parlare in terza persona ha preso possesso di me.)

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sabato, aprile 11, 2009

Vertigine

" Stavo bene, stavo accomodato li
in equilibrio tra curve e spigoli
Credevo di essere meno sensibile
ma e' successo a noi...
e' successo a noi...

Piccolissima esplosione di gioia
Piccolissima emozione che non so gestire
Piccolissima porzione di sole
Piccolissima persona non ti lascio andare piu'

Potrebbe anche franare la pietra che ho nel cuore
e diventare spiaggia da poterci camminare
Mi strappo via i vestiti ed entro nel tuo mare
e' caldo, e' calmo, ci si puo' naufragare "

Tutta questa Vertigine mi fa girare la testa ogni giorno. Ma è reale. E sono felice di poterlo dire.
11 febbraio-11 aprile. Eppure sembra già un secolo...........

Luci

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venerdì, aprile 10, 2009

".......Non è niente, Solo vita che entra dentro.....,"

10 Aprile. Oh accidenti se ne è passato di tempo.
Eccola quella piccola dottoressa che a settembre è partita per quell'avventura, con il terrore di lasciare le sue amichette e la voglia di conoscere tante persone nuove.
All'inizio è stato deludente, devo ammetterlo.
Il Mondo Erasmus mi si era svelato davanti con una serie di amicizie futili e senza significato, italiani antipatici e resto del mondo ancora di più. Un “fuggi-fuggi” dietro alla festa più in, al vestito più trash e allo sballo più sballante.
Mi ero chiesta se questa esperienze potesse essere davvero Solo Questo.
Poi.
A poco a poco io, la Fede e Tommy ci siamo guadagnati i nostri piccoli spazi nei cuori delle persone. E se gli altri avevano gruppi di quaranta persone, di cui solo di dieci potevano dire con certezza il nome, noi avevamo fatto amicizie ....vere con poche persone, ma selezionate, mi piace dire.
E così, ci sono state le cene italo-francesi, quelle serate in cui da Antoine ti potevi aspettare qualsiasi cose e poi le lunghe chiacchierate con Nico, scoprendo che c'è un posto in Europa che si chiama Moldavia di cui pochi saprebbero indicare la localizzazione, le risate con quella affascinante Greca e quella divertente Polacca, la passeggiata a parlare senza fiato con la piccola ma matura Inga, a scoprire che tutto il mondo è paese e in Lituania la vita va proprio come in Italia. E poi e poi e poi. La scelta del preferito mio e della Fede di ogni nazionalità, il signor Ormone Umano che, accidenti se valeva la pena, chiunque c'è venuto a trovare e con cui abbiamo passato momenti belli, innevati, e magici.
Le feste Erasmus, le Cene sul piano, gli esami in Inglese, le uscite di casa la mattina alle sette al buio sotto la neve per andare a lezione, il thermos col tè caldo alla pausa all'univ, i ritorni alle 5 del mattino col bus che non arrivava mai, le scarpe col tacco che facevano malissimo, la Cucina Comune del piano sempre sporca e sempre occupata ma piena di risate e lingue diverse, le conoscenze fatte davanti alla porta mentre con otto sacchi della spesa tentavi di trovare le chiavi, trovarsi ad un tavolo con cinque persone e nessuna essere della stessa nazionalità dell'altra, la serata anni 70-80-90 al Lucerna.
Le risate.
Io la Fede e Tommy.
E le litigate, infinite, tra loro due, in cui ogni tanto mi intromettevo anch'io.
E il solletico che ci siamo fatti, i calci e le botte che ci siamo tirati, ridendo fino a sentire male allo stomaco. I continui filmati della Gialappa's su youtube per avere qualcosa di casa.
La piacevole routine di essere lontano dalla nostra terra, ma di aver scelto di avere una famiglia anche lì, in mezzo all'Europa.
E, non mi sono scordata no, gli Italiani. Riscoperti.
Le due amate Perugine, la mitica Loredana, Diego, il Palla e Andrea. Ritrovati, uno per uno, chi in un modo chi nell'altro e tutto il tempo che abbiamo trascorso assieme, a mangiare, a studiare, confrontarci, ubriacarci perchè no, prenderci in giro, prendere il caffè dalla moka perchè “fa molto italiano”, sentire racconti di persone che sono anni luce da te, ma in fondo sono più vicine di quello che puoi immaginare. Le lacrime inarrestabili al momento di lasciarli.
E poi...........beh. No. Non me potrei mai scordare. L'unica vera protagonista di questo Erasmus.
PRAGA. La città che mi ha incantato con posti magici e mi accolta a braccia aperte, senza togliermi niente e facendomi sentire a casa in quei (pochi) momenti che mi ci ritrovavo a passeggiare da sola. Il più delle volte, ora posso ammetterlo, momenti che mi guadagnavo io rubandoli agli altri, con una scusa per tornare prima, o che mi serviva qualcosa di impellente da comprare. In realtà il più delle volte, solo per appropriarmi ancor di più di una città che non mi ha mai delusa, per la sua Vivacità, Modernità, Allegria e una grandissima Voglia di Migliorarsi.
Elegante, affascinante Praga. Con i negozi, i ristoranti, i locali e i parchi, il fiume,l'atmosfera, i quartieri meno conosciuti ma sicuramente più coinvolgenti.
Narodni Trida, semplicemente il Viale Nazionale, la mia zone preferita di Praga, centrale e popolare insieme.
Ho scritto qua forse un centesimo di quello che è stato per me questo Erasmus. Chiunque me lo verrà a chiedere sarà investito da una valanga di emozioni, racconti, aneddoti. Però ho notato che le persone tendono ad essere restie sul chiedermi che ho combinato in quei mesi ,quasi avessero paura della vita che c'è fuori da qui. Praticamente posso dire di contare sulle dita di una mano chi mi ha chiesto di parlargliene e sicuramente sono compresi i miei genitori.

Anche vero che certe esperienze, per capire davvero, bisogna solo viverle.

Ed io beh......posso dire di averla vissuta.
Come amo io fare tutto, in punta di piedi, con la luce negli occhi, amando le piccole cose e senza strafare.

Grazie Erasmus, stavolta, giuro, lo dico per l'ultima volta.

Luci

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Un momento e sono là

Tantissimo tempo. Tanto tanto tanto tempo.
Lo so.
Stasera però, risentendo un vecchio amico, conosciuto proprio grazie a queste pagine, mi è venuta voglia di scrivere.
Stasera che qui, seduta senza niente da fare, l'unico posto dove vorrei essere è nel centro-sud Italia, tra le macerie, a rendermi utile. Stare qua mi stranisce, mi fa sentire inutile, sciocca per ogni lamento che emetto, incapace di fare qualcosa per quello che è successo.
Pensare che chi non ha più un figlio, una figlia o ben quattro figlie e una moglie, è successo anche questo, mi fa stringere il cuore. Ma è inutile che io stia qua a elencare cose che a tutti noi, spero senza distinzioni, fanno male.
Chissà quante fotografie sono rimaste sepolte. Può essere strano pensarci ma con tutto ciò che appartiene ad una casa, quando questa va distrutta, se ne vanno anche i ricordi. La memoria.
E sta a chi resta costruirne a piccoli pezzi di nuova. Per chi da poco c'è e per chi ci sarà. E le fotografie, che fanno le memoria, i ricordi e le basi su cui costruire le storie di una famiglia, purtroppo non gliele restituirà nessuno.
Detto ciò, sono qua, viva, con tutti i miei cari. Questo è l'importante.
Datemi un biglietto del treno e parto.........oh se parto. Con la mia inesperienza e la mia voglia di fare e combinare.
Parto.
Arrivo.
Solo un momento e sono là.

Luci

martedì, novembre 25, 2008

D'autunno, a Praga.

Un tà verde davanti. L'ho fatto col bollitore della mia coinquilina, quello che quando lei è davanti le chiedo se posso usarlo e quando non c'è lo uso indiscriminatamente. Cose della convivenza.
E poi insomma, eccomi qui. era il caso di farmi viva.
25 novembre. Sono quasi due mesi che non guardo dentro me stessa.
Perchè sono sempre a correre da tutte le parti, tra corsi, party Erasmus, conversazioni con grammatica inglese indecente, biblioteca a Narodni Divadlo, menza, persone che vengono a trovarmi. Tantissimo tempo che non mi metto qua a cercare di capire come mi sento e come va tutta questa esperienza.
So solo che d'autunno a Praga capita di chiedere ad una commessa quanto costa una cosa in ceco e capire anche che ti risponde. Oppure che in South Bohemia mi ritrovo a pranzare con una lituana, un danese, un'olandese di origini turche, un'inglese e una ceca. E per un attimo penso che forse non mi ricapiterà così tanto spesso nella vita. D'autunno a Praga faccio a pallate di neve con le mie amiche di sempre e i miei compagni di viaggio e mi sembra di non essermi mai divertita tanto...pur avendo l'influenza. A Praga capita di scoprire qualcuno. Che pur non sconvolgendoti più di tanto ti cambia la vita. E non sai come sia possibile. E ti chiedi all'inifinito se sia il caso. Ma le risposte possono solo arrivare col tempo. E poi la serata più divertente è quando il tuo migliore amico francese fa irruzione mentre si cena e si riuniscono persone di quel piano nella stanza e si crea il caos più totale. E la cioccolata calda del Caffè Louvre che è la migliore della città. La spesa che viene meglio se fatta all'Interspar piuttosto che al Tesco. E poi ancora le attese interminabili per il 26 e gli autobus ignorati. E le litigate con quegli altri due per le cose più stupide. E le risate anche. Tante e inarrestabili a volte.
Il mio Erasmus è strano. Non faccio ore e ore di reparto, non vado ogni sera ad una festa diversa. Non mi sfondo di alcol pur essendo nel posto giusto. Non conosco miliardi di persone, uscendo ogni sera con qualcuno di diverso.
Eppure mi piace.
Perchè invece di tante e tante persone, quelle che ho conosciuto ci sono diventata davvero amica. Perchè ai party Erasmus che fanno qua alla fine si vedono sempre le stesse tre persone, quindi a volte preferisco una bella cena con chi amo. Perchè a Praga fa freddo. Ma freddo come non lo sentivo da anni e a volte il freddo fa pensare a bere una birra in più!
E poi adesso so cosa vuol dire dividere i bianchi dai colorati e i gradi a cui lavarli. Come so che se lasci un fazzoletto di carta dentro un paio di pantaloni neri in lavatrice succede un disastro. E ho imparato a fare il Salmone Alla Lucia che piace tanto a tutti e anche che pulire il bagno è un gran rompimento.
Insomma, non so bene a che punto sono di questa esperienza. Sono felice e serena di quello che sto vivendo e quello credo che sia l'importante. Come sono certa che a febbraio sarà un trauma dover lasciare tutti. Ma davanti a me ho ancora una paio di mesi.Cercherò di sfruttarli il più possibile. E possibilmente di farmi sentire un po' di più!!

Adesso il mio tè è freddo. E mia mamma mi ha chiamata su skype per la cinquecentesima volta oggi! Help me!

Luci

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domenica, ottobre 05, 2008

Saluti frettolosissimi dall'Erasmina Ceca (poverina....)

Lo so. Avrei dovuto scrivere praticamente sempre per tenervi aggiornati. Ma la Fede e Tommaso mi obbligano a stare continuamente in giro. Ieri verso le 4 del pomeriggio la Fede mi ha detto "e ora torniamo al dormitorio e ci riposiamo". Commossa ho risposto "Al dormitorioooooooooooooo??? Riposarciiiiiiiiiiiiiiiii?????"" perchè mi sembrava impossibile. E alla fine invece di riposarci abbiamo appeso e messo in giro per la camera tutte le cose "utili" comprate all'Ikea praghese in mattinata e cercando di parlare decentemente con tutte le persone che mi cercano via mezzi telematici.
Insomma, Praga è bellissima, i mezzi funzionano a meraviglia, fa un gran freddo, e cerchiamo di capirci il possibile. Il dormitorio è un po' vecchiotto ma vabbè, la camera non è da buttar via. Magari metto qulche foto. Ora, vorrei dirvi di più, però domani bisogna alzarsi per trovarci giù nella hall alle 8 e 30. Accidentiiiiiiiiiiiiiiii!!!!


Un bacio a tutti, Lucinska. Mi piace di più.

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sabato, settembre 27, 2008

Praga is waiting for me

Eccoci qua. Parto. Parto fra poco, domani mattina che in realtà è fra poche ore.

Dopo un tour de force durato un mese e mezzo, durante il quale ho raggiunto tutti i miei obiettivi universitari, superare quei tre esami...ed è andata meglio di quanto potessi mai immaginarmi!

Sta di fatto che domattina io e quei due ci mettiamo in macchina con cartine e navigatore sottomano. Che avventura! Mi lamento un sacco di loro, li vorrò uccidere i prossimi due o tre giorni ne sono sicura. Però sono felice che la mia avventura cominci insieme ai miei. Credo che quando sarò davvero adulta e avrò una vita mia indipendente mi ricorderò sempre dell'affetto e della costanza con cui mi sono stati dietro. Anche se sono insopportabili, li amo infinitamente.

Detto ciò, sì. Parto.

Non so quando è cominciato tutto ciò.

All'inizio era solo una frase buttata là “Quasi quasi lo faccio anch'io l'Erasmus”. Ma non ci credevo molto. Poi a poco a poco. Stoccolma. Siviglia. Ma non erano i Miei posti. Lo sentivo.

Poi un suggerimento. Praga. Perchè no? Alla fine a me interessa parlare un po' d'inglese e là c'è il corso di studi in inglese e poi la città è bella e ancora.... non so.
Appena si è formata in me l'idea Praga..è come se avessi cominciato a crederci.
E Tommaso quel giorno che mi fa “ah Lucia, anche te chiedi informazioni per Praga?”. E la Fede che non era convinta fino all'ultimo. E quando siamo andati all'ufficio da mia mamma per telefonare ai dipartimenti e alle segreterie della Charles University perchè il nostro inutile ufficio Erasmus non ci faceva niente. Ed è stato un crescendo.
Il Learning Agreement, l'avanti e indietro dal Cubo, i moduli, le motivazioni scritte in inglese corrette da Laura. Più passavano i giorni e più mi convincevo.

Ho cominciato a pensare all'Erasmus solo perchè volevano farlo tutti. Sì sono consapevole che è sciocco e infantile ma è così. Ho pensato per mesi che se, avendone le possibilità, non l'avessi fatto, sarei stata una cretina. Quest'anno, a vedere i banchi vuoti degli altri e io lì nella sconclusionata burocrazia fiorentina...no, sarebbe stato troppo triste.

E quindi, eccomi. A tra poco.

Non so cosa significherà per me quest'esperienza. Credo che realizzerò solo quando sarò là, la prima sera nel mio letto dello studentato di Hostivar, guardando il soffitto e riflettendo, come faccio io di solito la sera prima di addormentarmi. Allora capirò che non ci sarà più scampo e questa è una situazione che va inevitabilmente affrontata. Con gioia, orgoglio, paura, panico, quello che è. Quello che provano tutti, chi più chi meno, in questo momento di partenze per l'Europa.

Io, la Fede e Tommaso in quel posto freddo ma affascinante. La Fra,per la sua Siviglia, tanto desiderata. La Bea che da Lisbona potrà tornare solo arricchita. Laura che alla fine è andata verso Tolosa e tornerà vincitrice. E poi la Francy a Granada, e gli altri a Siviglia, e chi in Germania....e tutti quelli sparsi per l'Europa. Spero che sarà anche per voi la migliore delle esperienze.

Ma no, non mi sono scordata di chi resta.

In particolare delle mie amiche sceme.

Questa è proprio una dichiarazione d'amore, accidenti a me!!

Fendi, come molti sanno tu sei allegra e sognatrice. Ma molti altri non sanno quanto sei intelligente, acuta, capace di capire nel profondo le cose,entusiasta e passionale. Tu, Fendi, sei passionale. Metti pura passione in tutto quello che fai, sia nel negativo che nel positivo. Vivi fino a goderti ogni attimo. E sarà sempre questo che ti distinguerà dal resto del mondo, incapace di godere delle piccole cose.

Mari (per seconda solo per l'ordine alfabetico), anche di te molti sanno che sei simpaticaaaaa, solareeeee, socievoleeeeeee....no scherzo, esco da The Club e torno seria. Volevo dire che i più conoscono il tuo lato divertente e scanzonato. Ma non credo che in molti conoscano davvero la tua sensibilità, il tuo modo speciale di far star bene le persone e la tua eleganza. Che non è un'eleganza nel modo comune di intendere le cose. La tua è un'eleganza nell'animo. Di una delicatezza e di una profondità uniche. Tutte cose che ti offrono la possibilità di un mondo interiore che altre persone se lo sognano.

Voi due, mie care, avete reso gli ultimi 3-4 anni bellissimi. E (purtroppo) da quando anche fra voi fate le “best friends”, le cose sono peggiorate ulteriormente. Abbiamo un cervello solo in multiproprietà (Giovanni docet) e la cosa mi esalta ogni volta che ci troviamo nella famosa cucina delle risate con una camomilla o una coppa di Spagnola (bleah “Fendi a me il gusto Spagnola mi fa schifo!!”). Grazie per le risate e il divertimento. Ma soprattutto grazie dell'affetto, della stima e dei valori condivisi. Vi voglio bene. E se a Firenze ci sentivamo tutti i giorni, prometto che con Skype, Messenger, Feisbuk, Ci6, Badoo, il Telegrafo, un videomessaggio a C'èPostaPerTe, un errevuemme, le PosteItaliane, FestaItaliana, Mattino5, la pagina111di Mediavideo, o anche solo andando dietro all'inviato del Tg mentre parla di cronaca all'edizione delle 20, in qualche modo riusciremo a tenerci in contatto.

Claudia, sai già quello che volevo dirti, perchè te l'ho sussurrato ieri sera mentre ci abbracciavamo cercando di non piangere. Tu, Claudia, sei semplicemente Speciale. Non servono altre parole.

E poi un grazie speciale a tutti coloro che in questi giorni hanno detto “come farò senza di teeee!”.
A chi ha detto “Accidenti, te ne vai proprio ora che siamo amiche!”.
A chi mi dice che mancherò.
A chi mi ha abbracciato forte.
A chi mi ha telefonato. Che sembra banale, ma assolutamente non lo è. Grazie perchè ieri sera non ho pianto (miracolo), ancora ora non lo sto facendo. Ma il momento arriverà. E allora sarà l'Orso Tatù a consolarmi! O il sugo che mi ha preparato mia mamma da portarmi via! O una bella ubriacatura, perchè no......

Da domani si comincia.

Tenetevi pronti, io ci sto provando giusto da oggi.


Luci (Lucioska!!)



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About me

  • I'm Luci
  • From firenze, Italy
  • Parlo sempre troppo, sono un'indecisa nata, amo divertirmi con le amiche e dire tutte le idiozie possibili, ma amo anche la facoltà che frequento...medicina. Sono mille persone in una sola, ma lo sa solo chi mi conosce veramente. Il mio sogno è di diventare un buon medico, capace di fare qualcosa di concreto per gli altri; avere almeno tre figli (Tutti con la E)!! poi magari se riesco anche a girare il mondo...
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..e chi merita uno spazio singolo!

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