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La mie estate #Parte 1

Adesso che è il 17 agosto e le mie vacanze sono ufficialmente finite forse è arrivato il momento di scrivere qualcosa su quello che mi è successo da metà luglio a ora.

Oggi è il giorno giusto, da domani devo mettermi seriamente a studiare se voglio davvero combinare qualcosa di buon prima di Praga. (Praga....vabbè meglio non pensarci che già me la faccio sotto).


# Parte 1: New York, 12-19 luglio

Se qualcuno l'anno scorso mi avesse detto che sarei stata a New York per due volte in tre mesi probabilmente gli avrei riso in faccia.

Invece prima con i miei e poi con l'università ho respirato per ben due volte l'aria di questa fantastica città (spesso irrespirabile) e camminato per le sue strade (molto affollate) e mangiato nei suoi locali (davvero discutibili). A perte gli scherzi, come ho già scritto, con i miei è stata un'esperienza bellissima. Erano anni che mia mamma lo sognava e mio padre sembrava ci fosse nato, tanto che ci si muoveva bene.

Quest'altra volta stato tutto diverso, ma allo stesso modo emozionante e indimenticabile.

Partita per questo Campus Universitario con un gruppo di persone che non conoscevo, pensavo con terrore che ci saremmo potuti trovare malissimo e soffrire del non essere con i nostri amici.

Invece già dalla prima ora trascorsa all'aeroporto a Bologna mezzi insonnoliti alle 6 del mattino ho capito che sarebbe andato tutto bene, le battute si sprecavano, nonostante il sonno.

Così ci siamo ritrovate, 8 diversissime persone, ad andare d'accordo come se ci fossimo conosciuti almeno 10 anni prima.

Linda e Lorenza, le mie compagne di stanza (L-L-L non ci avevo mai fatto caso!!) che non conoscevo affatto prima di allora, con le quali ho instaurato un rapporto bellissimo, specie a parlare fino alle 4, la notte che dovevamo “riposare”, vero Linda? mentre Lorenza ci tornava tutte le sere sempre più distrutta fino alla fatidica frase "la sera leoni, la mattina c.."; la Francy che vedevo sempre alle lezioni durante l'anno e che mi sembrava così seria e composta ..mi sono dovuta ricredere, nello scoprire una persona con una grande ironia e davvero grande personalità; Rosanna (mitica Rossy!) che era sempre stata una costante presenza nel mio percorso universitario ma mai conosciuta oltre i superficiali saluti, rivelatasi la più simpatica compagna di viaggio che potessi desiderare.

E poi i nostri tre uomini, Carmine, l'uomo del telefono ("oh no allontanate Carmine da quel telefono!"), che è mia perenne fonte di info universitarie da tre anni attraverso la Fendi; Leonardo, con cui sono andata davvero troppo d'accordo (anche perchè io sono una terra-terra no, Leo?) e infine Lorenzo che con i suoi modi di dire, battute e geniali idee su qualsiasi cosa ci ha fatto ridere e divertire per tutta la settimana anche fino alle lacrime, oltre che stupirci nello scoprire chi non pensavamo.

Siamo stati tutti talmente affiatati che mi sono stupita di come potesse essere successo. Io che mi trovavo davvero a mio agio con tutti e superato l'imbarazzo iniziale è stata una settimana tra le più belle della mia vita.

Alle lezioni, alle quali arrivavamo sempre con gli occhi semichiusi per le 3 ore di sonno, occupavamo un'intera ala della stanza e spesso dovevano lanciarci occhiatacce per dirci di stare zitti, nonostante che la maggior parte delle volte discutessimo solo di ospedali e sistemi sanitari.

E con tutti quegli interventi della rompib.. di VG (non sto a descrivere il come e il perchè de soprannome, una storia un po' lunga, c'è da dire però che ogni volta che chiedevano “avete domande?” lei aveva sempre domande da fare e non serve che aggiunga altro per descrivere il tipo), che Lore ci aveva preso gusto a interromperla per fare domande a sua volta fino a che lei in mezzo ad una lezione non gli ha chiesto “ma che ca.. vuoi dalla mia vita?”, ovviamente non facendosi sentire, anche se era convinta che lui si fosse preso una cotta per lei.

Visitare ospedali e organizzazioni sanitarie, sentire parlare persone che negli ospedali newyorkesi ci lavorano e capire che non funziona proprio come a ER e Grey's, ma soprattutto che la sanità italiana, per quanto bistrattata, non è per nulla male e che siamo fortunati.

E poi le nostre serate folli, tra taxi e locali, la prima sera nella discoteca con tutti gay dove i ragazzi, terrorizzati, stavano uno contro l'altro in mezzo a noi ragazze (che per la cronaca ci siamo divertite da impazzire perchè ballare circondate solo da uomini che non tentano di toccarti da tutte le parti è un evento) e dove abbiamo visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare...chiedete a Lorenza;

e poi quando abbiamo trovato (grazie sempre al nostro pr di fiducia) un altro locale dove abbiamo ballato tantissimo e dove un bulgaro breakdancer ha deciso che sia io che Linda eravamo le donne della sua vita e dopo averci fatto ballare allo sfinimento voleva baci così, come se noi ne dessimo a chiunque!

E l'ultima sera, che abbiamo ballato la salsa divertendoci come matti e poi tutto il resto della musica fino allo sfinimento, fino a che il locale non ci ha buttati fuori. Per vedere poi quelle due pazze (Rossy e Linda) che se la ridevano un po' brille per qualsiasi cosa e mettevano “grande” davanti a tutto quello che dicevano (Franci "se dicono Grande un'altra sola volta, prendo le due teste e le sbatto l'una contro l'altra!!").

E concludere il tutto andando a vedere l'alba sul ponte di Brooklyn per poi tornare al dormitorio alle 7 stanchissimi ma felici di aver fatto qualcosa di irripetibile, pronti a infilare tutto nelle valigie per la partenza del giorno stesso. (.....ah e pronta anche a perdersi sulla metro la mattina stessa, andate a fare shopping ci siamo ritrovate a Brooklyn.... "mah, guarda bello, la metro passa in città, non l'aveva mai fattooo").

E ancora vedere Mary Poppins a Brodway trascinandoci dietro i ragazzi che poi si sono divertiti quasi più di noi, anche perchè alcune.. dormivano alla grande; quelle foto fatte sul Top of the Rocks in pose assurde mentre la piccola Linda reggeva tutte le macchine fotografiche; la partita della Minor League degli Yankees allo Staten Island Stadium con il passaggio sul tabellone di “Welcome to Facoltà di Medicina e Chirurgia Firenze”, dove siamo andati tutti con la maglietta uguale New York University, sbeffeggiandoci e quasi sfiorando la rissa con quegli snob cafoncelli della Bocconi.

Le scarpinate in giro per la città, con le soste per mangiare la frutta (“ragazzi e ora mangiate la frutta su!” “si dai, che bello uau bello la frutta , dai, mangiamo tutti la frutta”....ovviamente notare il tono ironico); i pranzi a base di sushi buonissimo da Dean & DeLuca, il caffè la mattina al baracchino mentre correvamo per andare a lezione; i must della vacanza ispirati alla mitica Lorenza partendo da Turchissimo e finendo a Rangissimo; la Vodka-lemon fatta a modo nostro bevuta in camera prima di uscire e tutto quello che ci siamo trincati a casa del professore americano mischiando succo d'arancia e vino bianco (consiglio di provare), per poi finire alle 11 a mangiare un panino da Mc Donald nella zona più isolata della città per colpa del povero Daniele.

Potrei stare qui altre tre pagine a elencare tutto quello che siamo stati in grado di fare ma la vedo dura. A parlare comunque ci sono sempre le foto, visibili sia su Facebook che sul blog della piccola Linda.

Io posso solo dire che questa è stata una delle vacanze più belle della mia vita. Eccitante, divertente, esagerata. Una settimana in cui abbiamo riso fino alle lacrime, abbiamo fatto gli stupidi e ci siamo detti cose davvero ridicole, impensabile per persone che a malapena si erano visti una volta.

Abbiamo visto New York dal lato “gggiovane” che diciamo poi era quello speravo succedesse.

Ci sono state lezioni interessantissime in cui ci siamo accesi parlando di cose che ci piacciono e altre in cui ci tiravamo gomitate per tenere gli occhi aperti.

E abbiamo capito che non è il viaggio che fa la differenza. Ma sono le persone con cui lo trascorri e lo porti a termine. (Anche se New York un po' la sua la fa!!)

Fino alla stazione di Prato, quando, con le lacrimucce agli occhi mi sono girata per l'ultima volta a guardarli e ho sentito la Rossy dire “grande Lucy-Liu” e Lore e la Francy “Bella Vita eh!”, mentre Carmine era con gli occhi chiusi. E mi sono rigirata appena in tempo per non commuovermi come faccio io al solito in queste situazioni.


Grazie a tutti voi, non lo dimenticherò mai!


A domani o al più presto per la mia estate parte seconda.


Bacio, Luci




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Mo prima di tornare a New York però farei passare un po' di tempo ok? :"P

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  • I'm Luci
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  • Parlo sempre troppo, sono un'indecisa nata, amo divertirmi con le amiche e dire tutte le idiozie possibili, ma amo anche la facoltà che frequento...medicina. Sono mille persone in una sola, ma lo sa solo chi mi conosce veramente. Il mio sogno è di diventare un buon medico, capace di fare qualcosa di concreto per gli altri; avere almeno tre figli (Tutti con la E)!! poi magari se riesco anche a girare il mondo...
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