venerdì, gennaio 19, 2007

Affacciata alla finestra


Oggi mi sono affacciata alla finestra. Come al solito in questi casi, ho cominciato a pensare.
Ho voglia di un viaggio a Parigi. O un fine settimana in un posto rilassante.
Ho voglia di avere una casa che guarda il mare.
Ho voglia di scappare, isolarmi.
Ho voglia di riposarmi.
Ho voglia di stare così, alla finestra, a non fare niente, a non guardar niente.
Certe volte mi chiedo se ho fatto le scelte giuste.
Sono circa tre anni che la mia mente non riposa per più di una settimana di seguito e credo stia diventando davvero troppo.
Poi penso al futuro che mi aspetta. Se sarà come dico io....
...sì. Credo di aver fatto le scelte giuste.
Ho tanti progetti da portare a termine.





domenica, gennaio 14, 2007

Tina e le sue riflessioni un po' da autoanalisi

Giornata grigia fuori. Finalmente sembra il 14 gennaio. Ho un gran mal di schiena se vi può interessare, ma finito questo post probabilmente andrò a schiacciarmi al tavolo della cucina, nuovamente a studiare. Un esame nuovo però. Sì perchè con l'inizio dell'anno è arrivato fisio2 da superare e ..sorpresa delle sorprese, finalmente è il secondo esame di seguito che va bene alla prima. Quasi un terno al lotto per quanto mi riguarda.
Sono un po' malinconica ma al contempo felice. Me, la mia vita, le mie convinzioni, una certa sicurezza. Sì, va tutto bene proprio come sta andando, e ignoratemi se ogni tanto mi lamento di questa o di quella cosa. Sono del Cancro, in fondo è nella mia natura.
Sono contenta perchè ho chi mi ama, tutto ciò che desidero, sono soddisfatta di come alla fine sto venendo su. Perchè ogni giorno imparo cose nuove per migliorarmi e gli errori fanno parte della vita. Giovedì mi sono ritrovata a dare un esame, l'ultimo del secondo anno, con gente che si era sbrigata con gli altri esami molto prima di me e si è ritrovata a gennaio, per un motivo o per un altro, a dare la stessa cosa mia e ad alcuni ne mancava un altro ancora. Mi sono sentita fiera di me. Di essermi impegnata tantissimo, di essermi data da fare per cercare un lavoro, per quanto piccolo possa essere, di avere anche guadagnato qualcosa e in tutto questo di avere usufruito dell'appello per i lavoratori. E non contenta mi sono fatta in 4 per farcela e il 10 di gennaio sono andata a dare un altro esame. E mi sono rimessa in pari.
Non mi fanno cadere. Possono fare quello che vogliono, ma sono più forte io.
Però....

"So come sono io,
e anche se non ho letto Freud,
so come sono fatta io.
E non riesco a sciogliermi.."
Si vabbè qualcuno di voi avrà riconosciuto la canzone. Vi chiederete che cosa c'entra. Il problema è che in tutta questa, sicurezza, questa costruzione di me e tutto il resto queste poche parole identificano un'altra parte di me. Che non riesco a sciogliermi. E se con tutti i miei valori, le mie certezze e tutto il resto, io fossi diventata un po' troppo fredda? Se io mi fossi persa delle occasioni per cercare chissà che cosa, ma invece era solo un problema mio, di non riuscire a sciogliermi, appunto? Se questo essere sempre tutte d'un pezzo in futuro mi porterà a non essere felice?
Sì lo so. Vi sento. "Lucia smettila di farti paranoie! Vivi la vita come viene!" Avete ragione. Ma ogni tanto mi martella in testa questa cosa.
Però è solo un attimo.
Poi ritorno io, la solita. Con obbiettivi e certezze.
Giornata grigia=giornata di riflessioni. A voi non capita mai?
Baci, Lu.
(Tina per alcune amiche. E non mi chiedete di che cosa è il diminuitivo perchè non ve lo dico! Vero Dina?)

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martedì, gennaio 02, 2007

Notti strane il primo dell'anno, notti strane tutto l'anno!

Tutti i grandi racconti della mie serate cominciano da Carlotta che se n’è appena andata. Sono anni ormai che è così. Ed è così anche questa volta. Ecco cosa successe la sera del 31 dicembre 2006, nella notte che accoglieva il nuovo anno e nelle mattina successiva. (Ovviamente non sto a sottolineare la lunghezza che avrà questo post).

15.00
“Lucia!NON è TARDI, è TARDISSIMO!devo cominciare a prepararmi!” Carlotta fa capire che in 7 ORE potrebbe non farcela a fare tutto quindi….. Shampo, piastra, doccia, creme, profumi, smalti, trucchi, non tutto necessariamente in quest’ordine. Ci entra anche un cenone mangiato molto in fretta. Mia mamma che ci gira intorno per vedere cosa ci manca, per stirare qualcosa, per consigliare il colore dell’ombretto. Maria arriva giusto in tempo per farsi lisciare i capelli ed aggiustare il ciuffo davanti che, modestamente, le viene benissimo.
22.00
Con in mano una bottiglia di spumante, le miniborse luccicanti, e tentando di non far prendere umidità ai capelli ci dirigiamo verso la macchina, imprecando per la pioggia (e con imprecando sono stata fine ed elegante in confronto alle parole che sono volate).
Arriviamo a casa della Vange per prime, e sottolineo per prime, cosa mai successa nella storia e la Fra per seconda e la MartyA per terza e tutto ciò è già eccezionale di suo, già quindi la serata si preannuncia particolare.
Macchina1: MartiMu, Vange, Claudietta
Macchina2: Maria, Lu, Carlottina, laFra + le trombette per tutte che Carlotta aveva comprato il giorno stesso al Carrefour
Macchina3: Marco, MartyA, Tommy, Andre
22.45
Tutti alla volta di Prato per cercare la mitica festa dove si entra gratis!
Gira che ti rigira, facciamo una ventina di volta le stesse tre strade e le uniche cose che notiamo sono un gruppo di cinesi, un’insegna al neon e strane luci provenienti da finestre alte. Oltre che rifiuti in mezzo alla strada, petardi già scoppiati ed una strana atmosfera.
23.45
La Festa non non è stata trovata. Però è stato trovato un parcheggio davanti all’ospedale e con 4 bottiglie di spumante in 13 (si aggiungono anche l’Ila e Andrea il suo ragazzo) e la musica dell’autoradio a palla, sotto la pioggia……
…..3-2-1 BUON ANNOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Abbiamo fatto anche il trenino tra le strisce bianche e abbiamo ballato “I don’t feel like dancing” e i miei capelli da lisci lisci sono diventati ricci e il ciuffo di Maria è andato a farsi benedire e la Vange ha corso sguaiatamente sotto la pioggia e Carlotta non si è coperta e le è aumentato il raffreddore.
00.10
“Andiamo a cercare questa festa?”
Parcheggiamo le macchine in una strada buia e silenziosa davanti a Via Genova 17 e stiamo 10 minuti buoni a decidere chi deve andare a vedere dentro fino a che ci avviamo io aggrappata al braccio di Tommaso e Maria aggrappata al braccio di Andrea. Faccio desistere Tommaso dall’idea di andare a vedere dentro una porta da cui si intravede una luce forte, quando dalla stanza esce un tizio un po’ truccato e un po’ travestito. Andrea e Maria finalmente trovano la festa 20 metri più avanti e ne scappano quasi terrorizzati. Dicono che c’erano dei figuri che ballavano musica hard rock, dicono, io non so, perché quando sono tornati siamo velocemente usciti da questa corte che mi faceva alquanto venire i brividi e siamo tornati alle macchine.
00.30
“Che si fa? Raggiungiamo le Fede e la Bea alla loro festa dove si sale di prezzo perché si spendono 8 euri?”
Tutti d’accordo (o quasi) chiamiamo la Fede 6-7 volte per capire la strada e ci dirigiamo verso una fantomatica Villa Doni che dovrebbe essere tra Prato Ovest e Agliana. Punto di riferimento, la discoteca Rincao Gaucho, che se non so perché, ma avevo ricordanze su dove fosse. Per la prima volta, IO ho aiutato a trovare una strada, IO ho dato delle indicazioni. L’avevo detto che era una serata particolare.
Sembra che siamo arrivati alla festa.
1.00
Entriamo. Non siamo andati alla Festa Delirio, ma c’è da star sicuri che qua è il delirio ugualmente. Gente che salta, gente che beve, gente che vomita. Guadagniamo il nostro spazio vicino al caminetto (spento per carità) e partiamo all’esplorazione della casa. Prima destinazione, il bagno.
2.00
Le cose volgono al meglio. Le ragazze ballano più o meno tutte. I ragazzi vabbè, ma di loro non c’è da preoccuparsi e poi Tommaso appena ha sentito qualche nota di Madonna si è buttato in pista.
La Vange è già brilla, ogni due secondi vuole bere o fumare o bere e fumare contemporaneamente, quegli altri dell’uni li vedo ogni poco, hanno circa mille e quattrocento amici e Tommaso Gibba è ubriaco che non l’avevo mai visto così mentre la Fede non fa che saltare da una persona all’altra e la Bea si guarda intorno per vedere qualcuno di decente. Incontriamo persone che conosciamo di vista, ovviamente la Claudia ne incontra almeno 5 o 6, figuriamoci se non conosceva qualcuno anche qui, facciamo partire trenini, la Vange cade, ma le Fede la raccatta prontamente da dietro. Io decido che non ho voglia di ubriacarmi, quindi mi limito.
3.00
“Spengete la musica, ci sono i carabinieri”
Ma dove? I carabinieri? Ma proprio ora che Maria stava parlando con un tizio! Fine della festa. Saluti, baci, viva il nuovo anno. Che si fa? Andiamo a prendere le paste a Campi. Solite macchine, dritti fino a Campi,pastaio chiuso. E ora?Casa della MartyMu NO perchè tanto non c’è nulla da mangiare e poi Carlotta vuole la pasta e quindi figuariamoci. Maria propone di andare tutti da lei. Da Campi tutti a Sesto, sempre in Viale Togliatti per fare il punto della situazione e per contare i sopravvissuti.
4.00
La Vange visto che è sotto casa sua decide di dare sfogo ai suoi bisogni al WC quindi vuole salir su, peccato che i suoi tornino proprio in quel momento e per l’appunto ci tocca fare l’ascensore tutti e quattro insieme. Io tengo su la Marti che fa la stessa domanda ai suoi per 3-4 volte fino a che la madre non le chiede “Martina ma hai bevuto?”. Mentre le scema è in bagno cerco di evitare le domande dei suoi sulla serata (tipo evitare che stavamo per finire sulla graticola di una setta satanica in via Genova 17 o tipo che la loro adorata figlia si era scolata la metà dello spumante complessivo e che erano arrivati i carabinieri e voleva “andarli a salutare e dargli un bacino”). Finalmente esce e dopo aver riconfermato ai suoi che non aveva né bevuto né fumato, scendiamo giù. Partenza per casa di Maria.
4.40
Dopo che la MartyMu stava per fare il “botto di Capodanno” (uno solo, con la sua macchina) arriviamo da Maria e ci abbandoniamo intorno al tavolo tra biscotti, thè, latte, latte e mezzo litro di Cognac per chi ha la tosse persistente da 3 giorni, pane, Nutella (“Lu, mi fai un’altra fetta di pane e Nutella?”) e pasta aglio, olio solo per Marco e Carlottina. La Fra si mette in pigiama ed io finalmente mi levo le odiose decolltè e mi metto un paio di calzerotti antiscivolo. La vita è finalmente migliorata. Ritorniamo a tratti sulla serata e ripercorriamo i momenti più comici, molti dei quali indovinate un po’ chi riguardano, e ci lanciamo in pericolosi discorsi da donne sulla biancheria intima ed i cicli mestruali mentre Andrea, Tommaso e Marco ci stanno simpaticamente ad ascoltare.
5.40
Finita la pasta ed i discorsi, gli altri decidono che è il caso di andare via. Io, Carlottina e la Fra rimaniamo a dormire da Maria e Carlotta appena tutti se ne sono andati corre a togliersi l’allegro bustino che non le ha permesso ricambi di aria nei polmoni per tutta la serata. Tra strucchi e pettegolezzi, si fanno le 6 e 25. Sarebbe quasi ora di alzarsi nei giorni normali, adesso è ora di spengere la luce.
Buonanotte.
E Buon Anno, a tutti, di cuore.

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  • Parlo sempre troppo, sono un'indecisa nata, amo divertirmi con le amiche e dire tutte le idiozie possibili, ma amo anche la facoltà che frequento...medicina. Sono mille persone in una sola, ma lo sa solo chi mi conosce veramente. Il mio sogno è di diventare un buon medico, capace di fare qualcosa di concreto per gli altri; avere almeno tre figli (Tutti con la E)!! poi magari se riesco anche a girare il mondo...
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